martedì 12 febbraio 2013

Il Comune di Monaco smentisce Microsoft ed HP: "Più conveniente passare a Linux"



 Dopo le statistiche diffuse da Microsoft ed HP secondo cui la città di Monaco avrebbe speso più soldi passando a Linux e LibreOffice piuttosto che rimanendo su Windows e Microsoft Office, lo stesso comune della città tedesca ha risposto alle accuse dei due colossi mostrando le cifre reali del passaggio all'open source.

L'amministrazione comunale della città di Monaco di Baviera, come è noto già da parecchio tempo, ha trasferito in toto dal 2004 ad oggi la sua architettura informatica passando da sistemi chiusi come Microsoft Windows e Microsoft Office a soluzioni open come Linux (tramite una distro fatta su misura chiamata LiMux basata su Ubuntu e KDE) ed OpenOffice, nell'ottica della politica di "rigore economico" intrapreso da anni dalla Germania.


Riguardo a questa vicenda, moltissimo scalpore avevano destato una serie di statistiche pubblicate da uno studio condotto da HP e Microsoft secondo cui il comune di Monaco di Baviera avrebbe speso circa 6 volte di più nel passaggio a soluzioni open source rispetto che rimanere su piattaforma chiusa Windows.

I dati raccolti dalle due società, pubblicati solo parzialmente per via delle polemiche suscitate, mostravano come in tutto fossero stati spesi 61 milioni di euro nel progetto LiMux e nella conseguente migrazione delle strutture informatiche a questo sistema, contro i 17 milioni di euro preventivati invece nell'aggiornamento delle piattaforme alle nuove release di Windows e Microsoft Office.

Queste analisi erano state già ampiamente criticate, in quanto i 17 milioni di spesa per l'aggiornamento sarebbero stati calcolati da HP per un upgrade da Windows NT 4 ed Office 2000 a Windows XP ed Office 2003, e non verso i più recenti (e costosi) Windows 7 ed Office 2010.

Fino ad oggi dalla Baviera nulla nessun commento era trapelato in merito, ma negli ultimi giorni l'amministrazione comunale della città tedesca ha finalmente deciso di rispondere: infatti, secondo quanto riportato da ZDNet.com, i vertici del comune di Monaco avrebbero pubblicato dati precisi e confermati che dimostrano come il passaggio a software libero sia stata un'operazione assolutamente vantaggiosa in termini economici.

Infatti in base ai dati pubblicati da Monaco la spesa sostenuta per il passaggio a LiMux ed OpenOffice sarebbe di 23 milioni di euro, e non 61 come sostenuto da HP e Microsoft, ed il tutto avrebbe fruttato all'amministrazione comunale un risparmio di ben 10 milioni di euro.

Secondo gli studi della città bavarese, le statistiche pubblicate dalle due società presenterebbero diversi errori di valutazione: in primis il numero di postazioni passate a LiMux, che erano state quantificate in 12mila unità nei soli primi due anni del progetto, ma che in realtà sono state molte meno per i primi anni per poi arrivare ad un passaggio di 13mila unità nel solo 2012, in maniera quindi molto più graduale.

Il numero di tecnici impiegati nell'avanzamento del progetto LiMux, inoltre, sarebbe di molto inferiore rispetto ai 1000 dipendenti stimati da HP e Microsoft, senza contare l'elevato costo delle apparecchiature hardware richiesto dai sistemi Windows rispetto a Linux, dato non preso minimamente in considerazione dalle due società.

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